Per diventare “Agrotecnico ed Agrotecnico laureato” e svolgere la relativa professione in forma autonoma è necessario iscriversi nell’Albo professionale; possono farlo:
CLASSI DI LAUREA DM 509/99
CLASSI DI LAUREA DM 270/04
LAUREE VECCHIO ORDINAMENTO
I soggetti in possesso di uno dei titoli di studio indicati nelle categorie di cui ai punti precedenti debbono poi:
a) per i diplomati:
Aver svolto per almeno 18 mesi pratica professionale presso uno studio tecnico di un Agrotecnico, di un Perito agrario o di un Agronomo, previa iscrizione nel “Registro dei praticanti”, (in alternativa al biennio di pratica) aver svolto per almeno tre anni attività tecnica subordinata con mansioni tipiche del diploma di Agrotecnico; (sempre in alternativa al biennio di pratica) essere in possesso di un diploma universitario (c.d. “laurea breve”) in qualunque materia connessa; (sempre in alternativa al biennio di pratica) avere svolto un corso IFTS di quattro semestri coerente con le attività libero professionali di Agrotecnico;
b) per i laureati di primo livello:
Avere svolto per un semestre pratica professionale, salvo i casi di esenzione;
c) nulla è richiesto in aggiunta per i Diplomi universitari.
In presenza dei requisiti suddetti si deve poi sostenere un esame di Stato abilitante alla professione.
EQUIPOLLENZA TITOLI di STUDIO
IL “VECCHIO” TITOLO DI STUDIO RIMANE EQUIPOLLENTE
Per evitare equivoci il legislatore, nell’istituire il titolo di Agrotecnico, lo ha dichiarato “equipollente” (cioè dotato di eguale efficacia e valore) ad altri titoli analoghi e preesistenti quale quello di Perito agrario, rilasciato dagli Istituti Tecnici Agrari. In particolare l’art. 3 della legge 27 ottobre 1969, n. 754 così recita:
“AI termine dei corsi (di Agrotecnico) …, gli alunni sosterranno un esame di Stato per il conseguimento di un diploma di maturità professionale equipollente a quello che si ottiene presso gli Istituti tecnici di analogo indirizzo, e valido per l’ammissione alle carriere di concetto nelle pubbliche amministrazioni nonché a corsi di laurea universitari.”
Principio poi ribadito dall’art. 197, comma 3, del D. Lgs. 16 aprile 1994, n. 297, che precisa:
“Il diploma di maturità professionale è equipollente a quello che si ottiene presso gli istituti tecnici di analogo indirizzo.“
Il D.P.R. 23 luglio 1998, n. 323 all’art. 15, comma 8, recante “Regolamento recante disciplina degli esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore a norma dell’articolo 1 della legge 10 dicembre 1997, n. 425” ha confermato che:
“Il diploma rilasciato in esito all’esame di Stato negli istituti professionali, è equipollente a quello che si ottiene presso gli istituti tecnici di analogo indirizzo.“
Dell’equipollenza dei titoli di studio se ne è dovuto occupare anche l’ANTITRUST (parere AS614 del 16 settembre 2009), affermando come la negazione a soggetti con titoli “equipollenti” della possibilità di accedere agli esami abilitanti, ed in particolare a quello di Agrotecnico e di Agrotecnico laureato, costituisce una “ingiustificata restrizione della concorrenza” professionale.
Nonostante la chiarezza delle norme citate, vi sono state categorie professionali concorrenti che hanno contestato, per molti anni consecutivamente, l’equipollenza dei titoli di studio (sostenendo che essa opererebbe solo per fini limitati: una tesi insostenibile). Alla fine la questione è stata sottoposta al giudizio del Consiglio di Stato il quale si è espresso con il parere del 24.10.2012 n. 4335, che così conclude:
“….. si esprime il parere nel senso di confermare la legittimità della disposizione del bando che permette l’accesso all’esame di abilitazione per la professione di agrotecnico a coloro i quali siano in possesso del diploma di perito agrario, equipollente a quello di agrotecnico.“
Confermando quindi il fatto che l’equipollenza, quando è sancita per legge, opera senza limitazione di effetto.
L’importanza del parere espresso dal Consiglio di Stato ha portata generale, valendo per tutti gli Albi e per tutte le situazioni di equipollenza dei titoli di studio.
EQUIPOLLENZA DELLE LAUREE
Anche il Dipartimento dell’Università ha dovuto infine riconoscere l’equipollenza fra diplomi di laurea, per evitare un crescente contenzioso, anche ai fini della partecipazione agli esami di Stato abilitanti alle professioni intellettuali (nota MIUR 6.6.2012 prot. n. 2100); di questo caso il riferimento sono i due Decreti ministeriali del 9 luglio 2009, il primo riferito alle lauree di primo livello ed il secondo riferito alle lauree vecchio ordinamento.
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